Brand Protection: Monitoraggio e Strategie
La brand Protection è un’insieme di azioni che puntano scoprire e contrastare pratiche di marketing adottate dalla concorrenza che possono danneggiare o trarre vantaggio dallo sfruttamento nel nostro Brand.
Soprattutto con lo sviluppo rapido ed efficace della comunicazione online, si è reso possibile applicare strategie che sfruttano la notorietà altrui a proprio vantaggio. Poniamo caso ad esempio che Decathlon abbia efficacemente costruito una rete vendita di abbigliamento sportivo in un luogo. A quel punto esistono tecniche di comunicazione che possono efficacemente trarre vantaggio dal lavoro svolto da Decathlon e portare vendite ad un altro Brand.
Queste strategie di attacco ad un Brand possono essere lecite o illecite.
In questo articolo ci focalizzeremo sulle strategie che lavorano nell’ambito della legalità e vedremo come fare ad identificare i possibili sfruttamenti del proprio Brand e combatterli di conseguenza. Delineeremo quindi le strategie migliori per proteggere il marchio e fare in modo che non venga sfruttato da altri in loro favore.
Quali sono le possibili minacce
Pubblicità mirata Brand su Brand
Una possibilità concreta è che un brand venga preso di mira per della pubblicità PPC (pay-per-click) o campagne video. Questo è il caso in cui competitor di varia natura impostano campagne pubblicitarie specifiche per il nome di uno o più brand dei competitor.
Ad esempio, un brand emergente nel settore dell’abbigliamento sportivo potrebbe avviare della pubblicità sui motori di ricerca per risaltare quando un utente cerca altri marchi quali ad esempio Decathlon, Nike, Adidas.
In questo caso, se la pubblicità ha un budget adeguato, il motore di ricerca fornirà comunque risultati organici relativi alla parola chiave cercata (Decathlon, Nike, Adidas), ma nella parte alta della pagina, fra i risultati sponsorizzati, verrà listato anche il brand di chi ha impostato la pubblicità.
Questa azione, nonostante possa sembrare scorretta, non è illegale e non si configura come concorrenza sleale. Infatti il soggetto che ha impostato la campagna pubblicitaria non utilizza impropriamente nomi, immagini o contenuti altrui. Ciò che lo fa risaltare è l’aver investito delle risorse nel voler apparire a chi cerca altri brand.
Articoli e Contenuti divulgativi sui Motori di Ricerca
Un altro caso molto comune è la presenza in contenuti divulgativi e articoli ottimizzati per i motori di ricerca.
Una delle attività più frequenti dell’affiliate marketing è infatti la comparazione fra prodotti di Brand differenti. Spesso sono articoli che offrono liste dei “Migliori del 2024”, o anche “Prodotti per…”, “La Top 10 dei prodotti…”
Non c’è nulla di scorretto nell’offrire questo tipo di contenuti, anzi questi sono sempre molto apprezzati dagli utenti che spesso si trovano ad avere molta scelta e pochi parametri di riferimento.
Una tecnica molto utilizzata per portare la notorietà a Brand parzialmente sconosciuti è quindi quella di compararli ad altri Brand ben più noti. È possibile quindi presentare un articolo ben fatto in cui vengono paragonati i marchi di abbigliamento includendo anche il brand che si intende far emergere. In questo modo si sfrutta la leva offerta da nomi ben più conosciuti per farne conoscere un altro.
Affiliate marketing sui social media
Mettere a confronto un brand emergente con marchi noti è una strategia che funziona molto efficacemente anche sui social media.
Sfrutta la notorietà e l’attrattiva dei grandi nomi che generano automaticamente attenzione, li si utilizza quindi come termine di paragone per raggiungere un pubblico più ampio.
Questo tipo di confronto stimola anche la curiosità, poiché le persone sono attratte da contenuti che mettono in luce valide alternative o vantaggi competitivi del brand emergente. Inoltre, differenziare chiaramente il nuovo brand rispetto ai concorrenti affermati rafforza la sua identità e ne comunica i punti di forza unici.
Per sfruttare i social media in modo efficace, è essenziale creare contenuti accattivanti che presentino il prodotto o servizio meno conosciuto come un’alternativa valida al brand noto. Post creativi, come “Cerchi un’opzione più naturale di [Brand X]? Scopri [Brand Y]!”, attirano l’attenzione e coinvolgono il pubblico.
Inoltre è possibile utilizzare hashtag strategici che riprendono il nome del Brand conosciuto e magari lo utilizzano come termine di paragone: #AlternativeConveniente. Questi hashtag intercettano utenti che già seguono il brand famoso, aumentando la visibilità. Infine, immagini e video di confronto che evidenziano vantaggi come prezzo, qualità o sostenibilità possono rafforzare l’interesse e la credibilità del brand emergente, soprattutto su piattaforme che fanno ampio uso del visual marketing.
Quando fare campagne di Protezione del Brand
Per comprendere bene quando fare campagne di Brand Protection il primo passo è identificare l’effettiva esistenza di minacce al marchio e poterla misurare o quantificare. Vediamo qui di seguito come assegnare dei valori, monetari o anche solo numerici, alle minacce provenienti dal Web.
Impostazione di Alert sui motori di Ricerca
Gli Alerts di Google sono uno strumento molto efficace per la brand protection. Consentono di monitorare in tempo reale menzioni online del proprio marchio, o di keywords correlate, sui motori di ricerca. Il loro utilizzo è relativamente semplice se si è già effettuata una preventiva analisi del segmento e dei competitor.
Per prima cosa è importante procedere con una corretta Configurazione dell’Alert. A tal proposito è importante inserire il nome del brand, i prodotti ed i servizi, le varianti del nome e tutte le keywords che sono state raccolte in fase di analisi del segmento e dei competitor. È utile includere anche parole chiave legate alla attività o frasi che potrebbero essere utilizzate in contesti negativi.
È possibile personalizzare le impostazioni per ricevere notifiche pertinenti tramite filtri avanzati quali la lingua, l’area geografica, la frequenza degli alert (immediata, giornaliera o settimanale) così come la fonte (es. blog, notizie, forum). Quando si riceve una notifica diventa quindi molto più semplice verificarne il contesto: campagne di competitors, menzioni in articoli negativi o fuorvianti o simili.
Tools di Social Media Listening
I software di social Media listening sono strumenti molto avanzati che permettono analisi strategiche molto dettagliate e utili. Mediamente sono molto complessi da utilizzare ed è il motivo per cui molte aziende si appoggiano ad agenzia di web marketing per questo servizio.
Dal punto di vista della protezione e monitoraggio del brand sono probabilmente gli strumenti più evoluti, permettono di tenere traccia di quantità enormi di menzioni e discussioni. Sono in grado di valutare il sentiment delle discussioni, di porzioni di pubblico e fornire grafici ampiamente esplicativi.
Ultimamente, grazie all’integrazione con l’intelligenza artificiale, sono anche in grado di rispondere a domande complesse basandosi sui dati raccolti.
Controllo e monitoraggio dei volumi di ricerca
Il controllo dei volumi di ricerca dice moltissimo sullo stato di un segmento di mercato o anche solo di un brand. È è essenziale per valutare l’efficacia della brand protection e identificare eventuali minacce.
Consente di capire quanto il brand sia ricercato dagli utenti. Un aumento può indicare interesse positivo, ma anche l’insorgenza di controversie o campagne dei competitors. Oltre al nome del brand, è importante analizzare varianti, errori comuni di digitazione e combinazioni come “[Brand] recensioni” o “[Brand] prezzi”. Questo aiuta a scoprire come il pubblico percepisce e cerca il brand.
Se il volume di ricerca di keyword correlate ad un brand è alto, può attrarre competitors a creare campagne pubblicitarie su tali parole. Questo tipo di strategia può sottrarre traffico prezioso al business, di conseguenza comprendere i volumi aiuta a decidere quali keyword proteggere attivamente con campagne Google Ads, prevenendo che altri ne traggano vantaggio.
Altro aspetto molto importante è la comprensione e conoscenza dell’andamento stagionale dei volumi di ricerca, che consente di pianificare strategie di brand protection mirate in periodi di maggiore visibilità o vulnerabilità.
Campagne Brand Protection con Google Ads
Verifica delle Ricerche e dei volumi della domanda
Il primo passo per una campagna di brand protection efficace è identificare tutte le parole chiave che includono il nome del marchio, varianti, errori comuni di digitazione e termini associati. Strumenti come Google Ads Keyword Planner o Google Trends aiutano a valutare il volume di ricerca di queste query, offrendo una panoramica sulla frequenza con cui il tuo brand viene cercato online. Questo permette di intercettare il pubblico interessato e proteggerlo da annunci concorrenti che potrebbero sfruttare queste ricerche.
Verificare costi e stagionalità delle query
L’analisi dei costi per clic (CPC) e della stagionalità delle ricerche è cruciale per pianificare il budget pubblicitario. Ad esempio, durante i periodi di alta stagionalità (saldi, festività, eventi), il costo per le keyword legate al brand può aumentare. Conoscere queste dinamiche ti permette di allocare risorse adeguate per mantenere la visibilità senza perdere competitività.
Effettuare una segmentazione geografica
La segmentazione geografica aiuta a ottimizzare le campagne in base alle aree dove il tuo brand è più conosciuto o dove è più probabile che venga sfruttato da concorrenti. Ad esempio, puoi configurare campagne che mostrino annunci solo in determinate regioni o paesi. Questo approccio riduce sprechi pubblicitari, assicurando che il budget venga speso dove ha maggior impatto.
costi di mantenimento di una campagna efficace
I costi di mantenimento di una campagna di brand protection dipendono da diversi fattori: il volume delle ricerche, il costo per clic delle keyword monitorate, e il livello di competizione.
Il calcolo non è semplice né intuitivo. Nel momento di una campagna pubblicitaria standard possiamo infatti calcolare il budget in base al numero di click che vogliamo ricevere. Al contrario questo non è possibile nel caso di una campagna a protezione, poiché ciò che si vuole ottenere in questo caso non è il numero di click giornalieri, ma la presenza in SERP per tutte le query relative al Brand.
Tuttavia è lo stesso possibile ottenere una valutazione precisa basandosi su calcoli dettagliati che vengono effettuati da un agenzia specializzata Google Ads, di modo da evitare sorprese in corso d’opera o partire senza sapere effettivamente quanto budget sarà necessario.
Monitoraggio continuo con budget dinamici
Un’altra tecnica che può aiutare a gestire meglio il budget è il monitoraggio continuo.
Questo consente di adattare il budget in base al livello di attività, come aumenti di ricerca improvvisi o stagionali. Utilizzando strumenti di analisi specifici è possibile identificare momenti in cui è necessario incrementare gli investimenti per proteggere meglio il brand e ridurli quando la competizione è meno aggressiva.
Misure preventive per evitare conflitti di brand
Per prevenire abusi o conflitti legati al tuo marchio, è consigliabile registrare come keyword non solo il nome ufficiale del brand, ma anche le sue varianti più comuni e possibili errori di digitazione. Questo garantisce che nessun competitor possa sfruttare queste query per attirare traffico. Inoltre, monitorare regolarmente le campagne tramite strumenti di trasparenza pubblicitaria ti aiuta a rilevare eventuali problematiche.
Diventerà una spesa fissa?
La brand protection può diventare una spesa fissa per le aziende, soprattutto per quelle con una forte presenza online. Tuttavia, questa spesa è un investimento per mantenere la reputazione del brand e prevenire perdite di traffico e clienti a causa di attività concorrenti. Con il tempo, l’efficienza delle campagne e l’ottimizzazione possono ridurre i costi, mantenendo alta la protezione.
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